lunedì 20 ottobre 2014

DUE ASTRI NELL'OMBRA


Come ben tutti sappiamo, la Grecia, nell'antichità, era la culla della cultura. Dalla filosofia alla poesia, dalla musica alla matematica, ogni disciplina era utile al fine di formare le menti che in futuro avrebbero rappresentato la civiltà ellenica.
Non c'è da stupirsi, quindi, se è proprio in Grecia che nascono e si formano i più importanti nomi della filosofia e astronomia, discipline cardine dell'antichità e che da sempre hanno affascinato gli uomini. Da Talete a Pitagora, da Aristotele a Tolomeo, molti sono i nomi celebri che da sempre vengono ricordati. Vi sono, però, anche altri studiosi che influenzarono molto la cultura ellenica e, spesso, non ne si conosce neppure il nome. Andremo ad analizzare nello specifico due figure molto interessanti che dedicarono gran parte della propria vita a studi non solo astronomici.

Statua celebrativa di Aristarco di Samo, Grecia

Aristarco, nato a Samo, è una figura principale dell'astronomia antica, poiché fu uno dei primi ad ipotizzare tesi che andavano contro la teoria geocentrica di Tolomeo. 
Egli affermava, infatti, che non fosse la Terra a trovarsi al centro dell'universo, bensì il Sole, e che la Terra ruotasse attorno ad esso e seguisse anche una rotazione rispetto ad un asse inclinato rispetto al Sole; questo per spiegare il succedersi delle stagioni.
Il suo scritto più importante, il trattato "Sulle dimensioni e le distanze del Sole e della Luna" è focalizzato, appunto, sulle distanze che intercorrono tra la Stella e il satellite terrestre. Aristarco ipotizzò, infatti, che quando la Luna era illuminata per metà dal Sole, essa formasse con esso e la Terra un triangolo rettangolo e la sua distanza dall'astro dipendesse dall'angolo β compreso tra la direzione Terra-Sole e quella Terra-Luna. 

Avendo, però, calcolato erroneamente l'ampiezza dell'angolo le stime del rapporto della distanza Luna-Sole furono errate rispetto a quelle effettive. 
Nonostante ciò, però, egli portò una novità nell'astronomia del tempo, tanto da influenzare molti studiosi a lui successivi.






Illustrazione raffigurante Ipazia d'Alessandria

La figura di Ipazia d'Alessandria da tempo affascina gli appassionati di filosofia e astronomia. 
Ella nacque ad Alessandria intorno alla metà del IV secolo dopo Cristo; incerta è la sua precisa data di nascita poiché non vi sono fonti che la accertino con sicurezza.
Avendo trascorso la sua vita come allieva e collaboratrice del padre Teone (diminutivo di Teotecno), grande matematico e astronomo, si appassionò alle materie scientifiche, tanto da iniziare a studiarle. A differenza del padre, però, dedicò i suoi studi principalmente all'astronomia, come dimostra un verso di uno scritto di Pallada 
"Verso il cielo è rivolto ogni tuo atto" (Antologia Palatina).
Viene ricordata, inoltre, perché anticipò il concetto della relatività galileana; ella, infatti, affermò che non era un'assurdità ipotizzare il moto della Terra, anziché quello del Sole, poiché noi, stando su di essa, non possiamo essere certi se essa si muova o meno.
 
 
Dal film Agorà, di Alejandro Amenábar, del 2009

Riprese, inoltre, le teorie di Aristarco di Samo ipotizzando un sistema in cui il Sole fosse al centro e la Terra ruotasse attorno ad esso.

 
Dal film Agorà, di Alejandro Amenábar, del 2009
 
E' a lei che dobbiamo, in più, l'invenzione dell'idroscopio, strumento utilizzato per misurare il diverso peso specifico dei fluidi.
Al Museo d'Alessandria insegnò astronomia, matematica e filosofia; è proprio grazie ad uno dei suoi allievi, Sinesio, che oggi si è a conoscenza della sua figura.
Insieme al padre, tradusse molti testi greci, che vennero poi conservati nella Biblioteca di Alessandria. Potrebbe essere proprio a causa dell'incendio di quest'ultima che nessun suo scritto è pervenuto sino a noi.
Aderì alla scuola neoplatonica del tempo e non si convertì mai al cristianesimo, scelta che, insieme alle sue teorie, la portò ad essere paragonata, dai Cristiani, ad una strega e ad essere trucidata in una chiesa da una folla di fanatici.

La morte di Ipazia - C. W. Mitchell


 Abbiamo analizzato in queste poche righe le vite di queste due importanti figure che, anche se raramente citate, hanno rappresentato una fonte astronomica tanto importante per l'astronomia antica quanto per quella moderna, di cui furono anticipatori.

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